Descrizione
«Avrebbe dovuto fare sempre quello che volevano; l’infelicità di non farlo era più di quanto potesse sopportare. Molto semplice dire che non ci sarebbe stata una punizione; la loro infelicità era la punizione. Faceva più male d’ogni altra cosa. Continuava a farle male quando ci pensava.»
In Vita e morte di Harriett Frean (1922) una Sinclair alla soglia dei sessant’anni si misura con lo spazio angusto della novella, riuscendo con grande maestria ad affrontare argomenti e problematiche di un certo rilievo, come la coscienza, la complessità del tempo, l’autoinganno e l’autocensura, che pur risultando in qualche modo compressi, sono capaci tuttavia di colpire vividamente e profondamente il lettore in maniera diretta, lasciandogli un senso di sconforto e di disagio che rimarrà a lungo nella sua memoria. Considerato da Peter Boxall (professore dell’Università di Sussex) uno dei libri da leggere prima di morire, è qui proposto in occasione del primo centenario della sua pubblicazione in edizione integrale tradotta e curata da Enrico De Luca.
EDIZIONE SPECIALE DEL CENTENARIO
Acquerello in copertina ispirato alla prima edizione e realizzato da Massimiliano Modica.
May Sinclair (1863-1946), pseudonimo di Mary Amelia St. Clair, è stata una romanziera, poetessa, filosofa, saggista britannica, suffragista e membro attivo della Women Writers’ Suffrage League, impegnata in varie cause sociali, la cui carriera s’interruppe sul finire degli anni ’20 quando iniziò a soffrire del morbo di Parkinson che l’afflisse fino agli ultimi giorni della sua vita. Nella sua articolata produzione ricordiamo: la raccolta poetica Nakiketas and Other Poems (1886); le raccolte di racconti weird, Uncanny Tales (1923) e The Intercessor and Other Stories (1931); i saggi filosofici A Defence of Idealism (1917) e The New Idealism (1922); i romanzi Audrey Craven (1897), The Divine Fire (1904), The Creators (1910), The Three Sisters (1914), The Life and Death of Harriett Frean (1922), A Cure of Souls (1924) e History of Anthony Waring (1927).
Enrico De Luca lavora presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria e si occupa, prevalentemente, di filologia e metrica. Collabora con numerose case editrici e ha curato, fra le altre cose, le edizioni integrali e annotate dei primi quattro titoli della saga di L. M. Montgomery dedicata ad Anne Shirley, dell’Allievo di H. James (Ripostes 2021), del Sentiero alpino di L. M. Montgomery (Lindau 2022), ecc. Per Caravaggio ha tradotto e curato testi di Dickens, Webster, Montgomery, Jerome, Burnett, Nesbit, Alcott, Porter, Gilman, ecc.
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