Descrizione
Romanzo di intramontabile successo in patria sin dalla sua uscita nel 1921, La zia Tula ha ricevuto scarsa attenzione in Italia. Lontana dal romanzo realista e pienamente rappresentativa dell’originalità stilistica del suo autore, quest’opera memorabile del primo Novecento spagnolo si presta oggi a fornire diversi spunti su temi di urgente attualità (letti da Unamuno in chiave filosofica, psicologica e religiosa piuttosto che politica), quali il ruolo e la natura della donna, l’idea di femminilità, la maternità surrogata, il peso dell’elemento biologico nei rapporti parentali; tutte questioni che ruotano intorno alla scelta di vita dell’austera protagonista, schiava, padrona e a suo modo ideologa di una cruda vicenda familiare fatta di cicli di amore e morte. Refrattaria agli uomini, al sesso e al matrimonio, Tula riesce a soddisfare per vie traverse il proprio bisogno di maternità verginale all’interno di un mondo di carnalità e passione che sembra metterla ai margini, ma che è in realtà dominato dal suo idealismo feroce, determinato a imporre a chi le sta intorno lo sforzo necessario a raggiungere una visione inedita ed eroica dell’esistenza. Una dimensione spirituale in realtà sofferente e problematica, che trova la sua ispirazione nella tragica grandezza del martirio.
Miguel de Unamuno (1864-1936) è considerato uno dei maggiori autori spagnoli contemporanei. Nativo di Bilbao, nel 1891 ottiene la cattedra di greco presso l’Università di Salamanca, di cui diverrà anche rettore. Inizialmente di idee socialiste e antimonarchiche, trascorre alcuni anni in esilio durante la dittatura di Primo de Rivera. Tornato a Salamanca nel 1930, riprende i suoi incarichi universitari. Allo scoppio della guerra civile si schiera coi nazionalisti attirandosi le critiche degli intellettuali spagnoli, ma entra in polemica anche con Franco e cade nuovamente in disgrazia. Muore pochi mesi dopo.
Unamuno si distinse per le sue idee originali, eterodosse e a volte volubili in campo filosofico, religioso, politico e letterario. Fu autore anche di poesia e teatro, ma è noto soprattutto per alcuni saggi, come Del sentimiento trágico de la vida (1913), e per i suoi romanzi. Tra i più celebri Niebla (1914), Abel Sánchez (1917) e La tía Tula (1921).
Pietro Verzina (1984) è dottore di ricerca in Filologia classica e autore di studi in rivista su vari argomenti. Ha pubblicato inoltre racconti e libri di narrativa, per i quali ha ricevuto diversi riconoscimenti. Per Caravaggio ha già tradotto Jakov Pasynkov di Ivan Turgenev e, insieme a Enrico De Luca, L’intercessore di May Sinclair.
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