Jakov Pasynkov

Descrizione

“Egli entrava nel regno dell’ideale senza difficoltà e senza sforzo; la sua anima vergine era pronta in qualsiasi momento a presentarsi davanti al «sacrario della bellezza»; essa aspettava solo il cenno, solo il contatto di un’altra anima… Pasynkov era un romantico, uno degli ultimi romantici che mi sia capitato di incontrare.”

Jakov Pasynkov fu pubblicato per la prima volta nel 1855. In questo commovente racconto di stampo romantico, ambientato tra i salotti pietroburghesi e le selvagge estremità dell’impero russo, Turgenev ha voluto raffigurare un limpido animo di sognatore, quasi un archetipo dello spirito nobile che non riesce a trovare il suo posto nel mondo, conservandosi ingenuamente fedele agli ideali giovanili. Jakov Pasynkov non è solo la storia di un’amicizia iniziata ai tempi del collegio, ma anche il nostalgico tentativo di risalire a quel remoto sogno poetico che è il primo germoglio della vita interiore.

Ivan Turgenev nacque nel 1818 in una famiglia di proprietari terrieri. Sin da giovane prese posizione all’interno del dibattito politico-culturale della Russia dell’epoca mettendo in discussione il radicato istituto della servitù della gleba, che raffigurò nella raccolta di racconti Memorie di un cacciatore (1852). Da sempre fautore della cultura occidentale, dagli anni ’50 in poi trascorse lunghi periodi all’estero, finendo per tornare solo saltuariamente nel paese natale, che tuttavia continuò a rivestire nella sua opera un ruolo centrale e nel quale la pubblicazione del suo romanzo più influente, Padri e figli (1862), suscitò immense polemiche. Morì in Francia nel 1883.

Pietro Verzina è dottore di ricerca in filologia classica e insegnante di lettere. Ha pubblicato studi in rivista su diversi argomenti, come la linguistica greca, l’epica arcaica, il cinema e la letteratura ispanoamericana. Negli ultimi tempi si è dedicato in particolare allo studio delle lingue e delle culture slave. Ha inoltre pubblicato racconti in riviste letterarie italiane e quattro libri di narrativa (i più recenti: Studi su niente, Digressioni, 2021 e Giardini cannibali, Ammodino, 2022), per i quali ha ricevuto alcuni premi letterari.