L’infanzia solitaria a Torquay
Una bambina dall’aria malinconica è seduta in una bella stanza accogliente, col capo chino su un libro. Attorno a lei, alcuni cuccioli di cane scorrazzano amabilmente. Una luce dorata e calda entra dalla vetrata della finestra, posandosi dolcemente sulle pagine del libro. Agatha legge, legge rapita quelle parole che catturano il suo sguardo e riempiono la sua mente.
Per la piccola Agatha Miller (che solo dopo tanti anni sarebbe diventata Agatha Christie), queste piacevoli serate trascorse nella sua casa natale di Torquay nel Devon erano la normalità. Ad Ashfield, la sua bella dimora, Agatha crebbe senza particolari contatti col mondo esterno. Questa infanzia solitaria rese la ragazzina timida e insicura, tratti caratteriali che l’avrebbero accompagnata per tutta la vita.
Le prime, grandi avventure di Agatha
Nel 1910, ormai ventenne e dopo un periodo di studio in Francia, Agatha fece ritorno in Inghilterra. La madre era malata e insieme decisero di partire per Il Cairo, in Egitto.
Dopo tre mesi le due viaggiatrici tornarono in Inghilterra. Fu durante questa lunga permanenza che Agatha iniziò a impegnarsi nella scrittura dando vita al suo primo romanzo, Snow Upon the Desert, che fu rifiutato da tutti gli editori a cui era stato proposto.
La vita di Agatha giunse a una importante svolta quando sposò l’ufficiale Archibald Christie poco prima che lui partisse per la Prima Guerra Mondiale. Era il 1914.
Nasce Hercule Poirot
Dopo la fine della guerra, Archie e Agatha si sistemarono a Londra e fu lì che la ragazza creò Hercule Poirot, l’eccentrico investigatore belga, rifugiato politico in Inghilterra, protagonista di tanti suoi romanzi. Come ispirazione per Poirot, l”autrice aveva ripensato ai soldati belgi conosciuti nel suo periodo da infermiera durante la Grande Guerra. Il romanzo uscì col titolo di Poirot a Styles Court (The Mysterious Affair at Styles): era il 1920. Hercule Poirot è un uomo così raffinato d’aspetto quanto d’ingegno. Tra le migliori caratterizzazioni cinematografiche di questo personaggio vi sono senza dubbio quella di Albert Finney in Assassinio sull’Orient Express del 1974, diretto da Sidney Lumet, e quella di Peter Ustinov in Assassinio sul Nilo (1978) e Delitto sotto il sole (1982). In televisione è stato però l’attore inglese David Suchet a dominare la scena, prestando il suo espressivo volto al noto investigatore per più di vent’anni.
Mentre la vita letteraria sbocciava nel prevedibile successo, Agatha diede alla luce la sua prima e unica figlia, Rosalind, e nel 1923 uscì il suo secondo romanzo con protagonista Poirot dal titolo Aiuto, Poirot! (The Murder on the Links).
La sparizione e il nuovo inizio.
Ma l’esistenza di Agatha stava per cambiare. Archibald si innamorò di una donna più giovane, Nancy Weele, e chiese il divorzio nel 1926. Michael Apted nel film Il segreto di Agatha Christie del 1979 raccontò molto bene quello avvenne a questo punto della vita dell’autrice. Nella pellicola è Vanessa Redgrave a interpretare la protagonista, una ormai trentaseienne Agatha Christie alle prese con il più grande fallimento della sua vita. L’autrice inscenò la sua sparizione abbandonando l’auto nei boschi e simulando un incidente stradale. Nel dicembre del ’26 la “Regina del Mistero” venne ritrovata, ma non parlò mai più dell’accaduto.
Nel 1928 Agatha, fresca di divorzio, decise di partire a bordo dell’Orient Express, in un lungo viaggio tra la Turchia e l’Iraq. Questa esperienza fu determinante per due ragioni: innanzitutto fornì all’autrice l’ispirazione per Assassinio sull’ Orient Express (Murder on the Orient Express). Inoltre, Agatha conobbe l’archeologo Max Mallowan e trovò in lui un nuovo grande amore.
Nel 1934 venne pubblicato Assassinio sull’Orient Express. Le dinamiche che danno origine all’omicidio principale dell’opera sono ispirate a un noto fatto di cronaca avvenuto nell’America degli anni ’30, ovvero il rapimento e l’omicidio del figlio dell’aviatore Charles Lindberg.
Quando il romanzo uscì le recensioni furono molto positive. Lo stile di Mrs. Christie, come la chiamavano i giornalisti, aveva centrato il tiro ancora una volta.
Miss Marple e lo stile narrativo della Queen of Mystery
Un altro importante personaggio creato da questa prolifica autrice, esattamente dieci anni dopo Hercule Poirot, fu Miss Jane Marple, nobile ed eccentrica signora inglese che si improvvisa spesso detective.
Questa simpatica protagonista compare in ben dodici romanzi e in vari racconti.
I gialli deduttivi di Agatha Christie si compongono di una struttura ricorrente: un omicidio è commesso, vi sono diversi sospettati ognuno dei quali nasconde alcuni segreti che gradualmente il detective scopre. Sul finale, c’è il grande colpo di scena che rivela il colpevole. Ma stranamente il giallo più famoso della grande Agatha, il più venduto del genere, è anche quello che scardina la struttura classica dei suoi romanzi: uscì nel 1939 e si tratta di Dieci piccoli indiani. La caratteristica principale di questo romanzo è l’assenza della figura del detective al centro della scena. Manca dunque il deus ex machina della situazione, colui che raccoglie le fila del mistero per portare ordine nel caos.
Nel 1956, Agatha Christie venne insignita del titolo di Comandate dell’Ordine dell’Impero Britannico per i servizi resi alle arti e alle scienze.
Una ventina di anni dopo, dopo aver trascorso gli ultimi tempi in serenità, come scrittrice di successo e moglie felice, Dame Agatha si spense. Aveva ottantacinque anni. “Non credo che la necessità sia la madre dell’invenzione; secondo me è molto più facile che questa nasca direttamente dall’inattività e forse anche dalla pigrizia”. Sono parole di Agatha, tratte dalla sua autobiografia La mia vita (An autobiography) pubblicata postuma nell’anno della sua morte. Una considerazione che potrebbe aver pronunciato tranquillamente Hercule Poirot, con quel sorriso ironico che lo contraddistingue.
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