Lucy Maud Montgomery e il metodo dell᾽autosuggestione cosciente di Émile Coué

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In due pagine dei suoi diari, Montgomery fa menzione della lettura di un libro e di un metodo che provò ad applicare su sé stessa e sui suoi familiari. Mi riferisco al celebre La Maîtrise de soi-même par l᾽autosuggestion consciente, apparso per la prima volta nel 1920 e tradotto in inglese nel medesimo anno (con il titolo Self-Mastery Through Conscious Autosuggestion arrivò negli Stati Uniti nel 1922, anno in cui l᾽autrice canadese lo lesse).1 In Italia la prima traduzione fu pubblicata dai Fratelli Bocca di Torino nel 1923.

Émile Coué

L᾽autore, Émile Coué (1857-1926), era uno psicologo e farmacista francese che, dopo essersi ritirato dalla professione, perfezionò il metodo dell᾽autosuggestione, definendolo autosuggestione cosciente e considerandolo un mezzo particolarmente efficace per il miglioramento della condizione psicofisica dei suoi pazienti.

Edizione italiana del testo di Coué

Leggiamo Montgomery cosa scrive al riguardo in data 18 settembre 1922:

«Ho anche letto il libro di Emile Coue [sic] Suggestione. Riesco a stento a credere in tutti quei miracoli. Se si vuol star bene basterà ripetere più volte prima di andare a letto la mistica formula, “Ogni giorno, da ogni punto di vista, vado di bene in meglio” per sentirsi perfetti e immortali? Ad ogni modo, ho provato nei miei esperimenti che v᾽è un gran potere nella suggestione. Credo di aver curato Chester2Chester MacDonald (1912-1963) è stato il suo primogenito, dopo tre anni nacque Stuart (1915-1982) che verrà citato nel successivo stralcio di diario. da alcune abitudini nervose – sbattere le palpebre e toccarsi i denti con l᾽unghia dell᾽indice per esempio – chinandomi su di lui ogni notte, dopo che si era addormentato, e suggerendogli ad alta voce, per tre volte, che non avrebbe dovuto farlo più. In ogni caso quelle abitudini sono cessate repentinamente dopo due o tre notti. […] Forse sono state le mie “suggestioni” […] non si possono provare simili cose. Ho condotto anche una serie di esperimenti su me stessa, ma non posso ancora dire se essi abbiano influito su qualcosa o no. Alcune cose sono successe – ma sarebbero potute accadere comunque.»3Cfr. L.M. Montgomerys Complete Journals. The Ontario Years 1922-1925, edited by J. Rubio,  Oakville, Rock᾽s Mills Press, 2018, p. 55. La traduzione è mia.

L᾽8 gennaio dell᾽anno seguente, Maud ritorna sull᾽argomento:

«Stanotte ho studiato il libro di Emile Coue sull᾽Auto Suggestione. Credo che l᾽autosuggestione possa far molto, specialmente nell᾽educazione dei bambini. Vado sempre da Stuart e Chester ogni notte quando sono addormentati e “suggerisco” loro varie cose. Ho anche avuto buon successo, e curato Chester da alcune fastidiose abitudini […] non credo che ripetere “Ogni giorno, da ogni punto di vista, vado di bene in meglio” venti volte prima di addormentarsi ci trasformerà in angeli. Comunque, come ho detto, credo che vi sia un qualche beneficio e credo che l᾽Auto Suggestione potrebbe aiutare Ewan se solo la provasse. […]»4Cfr. L.M. Montgomerys Complete Journals. The Ontario Years 1922-1925, cit., p.  107. La traduzione è mia.

Chester e Stuart MacDonald in braccio al padre

Montgomery conclude che ha provato lei stessa a suggerire qualcosa al marito mentre egli dormiva, ma che ogni volta si svegliava, avendo il sonno estremamente leggero, vanificando così le “suggestioni”. E soprattutto mostra una certa consapevolezza del fatto che lo stato depressivo del marito sia di natura costituzionale e troppo profondamente radicato per poter essere modificato con il metodo del pur celebre dottor Coué.

Enrico De Luca

 

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